Category : GENITORE “Uno, nessuno, centomila”

Abstracts

VENERDÌ 12 APRILE 2024

 

 

Pierini A. “Lo stato dell’Io Genitore, cuore del modello dell’AT Personalistica”

A partire dal contributo di Maria Teresa Romanini al convegno Simpat del 1995 si delineeranno le caratteristiche dello Stato dell’Io Genitore all’interno dell’approccio personalistico


Prosperi A. “La nuova genitoralità”

L’obiettivo della seguente relazione è quella di delineare gli attuali scenari della genitorialità mettendo in evidenza il ruolo del bambino e quello dei genitori al giorno d’oggi. In particolare, alla luce delle attuali ricerche sulla valutazione delle “competenze” genitoriali, come clinici siamo chiamati a rispondere alla seguente domanda: quali sono i meccanismi psicologici e sociali del legame madre-padre-bambino? Quali i fattori di rischio e pregiudizio del comportamento genitoriale? In un’ottica analitico-transazionale daremo forma a queste domande. 


De Micheli M. “Il Genitore nel counseling”

Riflessione metodologica sull’utilizzo dello stato dell’Io Genitore nel lavoro di counseling sia primario che complementare.


Preti D. “[(1¬1)»100K]^sr: uno o nessuno, implica cento- mila Genitori elevati ai rispettivi Sistemi di Riferimento nelle Organizzazioni”

“Il genitore “organizzativo” è influenzato sia dalla complessità che dalla variabilità delle spinte in atto. È suo compito riflettere e interpretare fattori e caratteristiche delle persone in seno all’organizzazione come chiave per individuare le vie del successo di domani oggi. L’obiettivo è garantire la sopravvivenza dell’organizzazione stessa


Caniggia I., Zanini C. “Ipse Dixit. Energizzare il Genitore nella formazione psicoeducativa con gli adolescenti”

Nella formazione psicoeducativa con gli adolescenti energizzare lo stato dell’Io Genitore significa facilitare il processo di apprendimento e di crescita. In termini di autoprotezione, l’adolescente ha bisogno di costruire la propria struttura di riferimento, come infatti sosteneva Maria Teresa Romanini, il processo di Self-reparenting negli adolescenti avviene in maniera fisiologica e naturale. Attraverso l’utilizzo delle carte DIXIT è possibile creare nuove narrazioni, fissandone i contenuti ed esplorandone il relativo vissuto emotivo, all’interno di uno spazio di condivisione e di fiducia. Le carte rappresentano un prezioso strumento per acquisire permessi, identificarsi e dare valore al proprio sistema di riferimento.


Budini C. “Quando i genitori si mettono in gioco… e giocano ai Pirati. Condivisione di una esperienza di Adven– ture Therapy con un gruppo di genitori”

Nell’ultimo anno e per la prima volta nel contesto del Progetto All’Arrembaggio, la proposta di psicoterapia di gruppo ambientata nel mondo dei pirati è stata estesa ai genitori. La relazione ha l’obiettivo di condividere con i colleghi questo nuovo viaggio in cui è stato proposto ai partecipanti di prendersi cura del proprio Bambino interiore al fine di essere genitori migliori per se stessi e per i propri figli. Il cuore di questo viaggio è stato un weekend di Adventure Therapy in cui i partecipanti, accompagnati dalla metafora pirata, hanno salpato l’ancora, affrontato la tempesta e trovato un tesoro che non immaginavano. 


Carmina B., Ape F. “Dynamo Camp – Right to okness

Dynamo Camp dal 2007 offre, a bambini e adolescenti malati e alle loro famiglie, attività totalmente gratuite di Terapia Ricreativa, volte a rafforzare in loro la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità con benefici di lungo periodo. I programmi di Terapia Ricreativa Dynamo sono basati sul divertimento e costituiti da attività e laboratori, che si svolgono presso la struttura di Dynamo Camp o attraverso il progetto Dynamo Programs, in strutture ospedaliere, associazioni patologia e case-famiglia del territorio nazionale. Obiettivo di questa comunicazione è mostrare i benifici della Terapia Ricreativa e come Dynamo Camp possa promuovere nei caregiver e nei bambini uno Stato dell’Io Genitore, capace di offrire nuovi permessi e prendersi cura di sé e dell’altro.


Musso R., Braga A. “La Self Expertise e il Genitore culturale: la sessualità al centro del copione”

Fin da quando nasciamo il nostro corpo, prima ancora della nostra mente, viene riconosciuto, curato, accarezzato e diviene il nostro primo strumento di relazione. Il sesso è un elemento caratterizzante del nostro corpo ed identificativo della nostra vita. Il nostro sesso è una delle componenti rappresentative all’interno della nostra famiglia che insieme alle altre (ordine di nascita, attesa o meno, aspettative su di noi) è un elemento strutturante il nostro copione di vita. Berne (1961) afferma che la scena del concepimento può avere un’influenza determinante sul copione e sul modo in cui il sesso viene vissuto all’interno del nostro modo di relazionarci. Attraverso la programmazione parentale si determinano “I modi e i tempi entro cui gli stimoli si manifestano e i modi e i tempi entro cui vengono imposti i controlli (…) tutte queste caratteristiche: pazienza, mascolinità, femminilità, sagacia e accuratezza vengono trasmesse dai genitori e programmate durante i periodo della formazione dai due ai sei anni” (Berne, 1961 pag. 90). Tutti gli studi legati al processo di attaccamento e le teorie di psicologia dello sviluppo mostrano come sia essenziale un’attenzione al corpo del bambino Anche il concetto di “carezze” berniano, che parte dagli studi di Spitz descrive l’importanza del contatto fisico; corpi che si toccano interagiscono con menti che si accolgono e si riconoscono. Il corpo nel quale sono intessute memorie profonde spesso non esplicitate o esplicitabili funge non solo da elemento strutturante della propria persona, del proprio sesso, ma da elemento di incontro con l’altro. In quest’ottica sono fondamentali l’attribuzione di significati, le narrazioni che ognuno fa a sestesso di sé e dell’altro, e di ciò che sta accadendo. Il corpo manda messaggi non solo fisici ma anche psicologici alla persona (come ad esempio il corpo dell’altro mi piace, oppure no, desidero avvicinarmi, sento un odore sgradevole, mi spaventa o mi innervosisce la sua presenza), che ne elabora il senso e il significato all’interno delle relazioni e delle credenze relative alle emozioni che ha e ciò sostiene la percezione di sé, dell’altro e della relazione descrivendo la propria modalità copionale. Molto spesso però nelle stanze di terapia questo elemento legato alla sessualità (così intesa) e al desiderio che scaturisce da un incontro, restano a margine di indagini più legate a dinamiche sociali e razionali nelle quali l’attenzione ai bisogni corporei, sessuali sono poco osservate. Il workshop si basa sulla convinzione che il terapeuta per avere un ascolto in okness e lavorare nel modo migliore sul copione del paziente debba sviluppare un’attenzione alle tematiche legate a come vive e ha costruito i suoi significati legati alla sessualità, la sua self sex expertice. Dare alla sessualità una luce specifica nel lavoro analitico transazionale sia nei suoi elementi intrapsichici che interpsichici può favorire, attraverso l’uso di nuovi strumenti di lavoro utilizzabili nei diversi ambiti psicopatologici, una nuova Physis nelle persone.

Il workshop utilizzando una metodologia teorico pratica si propone di:

1) Recuperare le radici storiche del ruolo della sessualità nell’AT.
2) Descrivere un concetto di sessualità come elemento caratterizzante il copione e il protocollo di copione.

3) Proporre un esercizio attraverso il quale i partecipanti potranno avvicinarsi ad alcuni propri elementi copinali attraverso stimoli legati alla sessualità.


Paolillo E., Somma A. “C’ero una Volta… ed Oggi?”

Il Copione che ognuno di noi ha costruito nel tempo rappresenta la complessità della nostra identità; quest’ultima si sostanzia in una narrazione che costruiamo e continuiamo a raccontare a noi stessi e al mondo nel corso della vita. Il recupero di questa narrazione in parte inconscia consente una riflessione sulle decisioni e strategie di sopravvivenza che ognuno di noi ha adottato e continua a portare avanti nel corso della propria vita. Il nostro lavoro si colloca nella cornice teorica proposta da Carlo Moiso (1996) che ha analizzato lo sviluppo dello Stato dell’Io Genitore nelle componenti G0 (Genitore Psico-Biologico), G1 (Genitore Oggettuale), G2 (Genitore Parentale), G3 (Genitore Sociale), G4 (Genitore individuato Eticamente e Culturalmente) e, nell’importanza nella costruzione del Copione non solo del temperamento e degli incontri e degli eventi della propria vita ma anche nel contesto (culturale) nel quale l’evoluzione avviene. Il workshop si focalizza sull’utilizzo della narrazione culturalmente connotata per riflettere su di sé offrendo uno strumento utile ai colleghi per approfondire il tema del Copione utilizzando stimoli provenienti dal proprio Sistema di Riferimento che è interiorizzato negli aspetti Genitoriali. Si propone ai partecipanti un esercizio di gruppo liberamente tratto dalla “Tecnica delle 4 Storie” di F.English che ha come obiettivo stimolare il partecipante a riflettere sul proprio Copione utilizzando gli spunti culturali ultimamente appresi ed il recupero delle proprie “narrazioni” passate rintracciandone gli elementi di costanza.


Santicchio F. “Genitore, Etica ed Ethos”

La parola “Genitore” può evocare, in un analista tradizionale, diversi significati: una persona realmente esistita, uno Stato dell’Io, una funzione genitoriale specifica, un messaggio copionale, una parola dai significati etici. Uno, nessuno e centomila significati per l’appunto. L’etica del G2 si evolve in una substruttura dell’Adulto che, nel modello degli Stati dell’Io di secondo ordine, noi chiamiamo Ethos. Anche in questo caso, così come per la parola “Genitore”, la parola” Etica” può evocare vari significati: moralità, deontologia, etica in generale, scelte e decisioni in specifiche situazioni. Anche qui: uno, nessuno e centomila significati originati da una sola parola. Ma come si arriva all’Ethos a partire dal Genitore? Cosa è utile conoscere per mantenere energizzata la struttura adulta dell’Ethos? Quali possibili implicazioni nel lavoro dell’analista transazionale?
Il workshop partendo da un’analisi dello Stato dell’Io Genitore, metterà in luce elementi del processo di formazione dell’Ethos, fornendo inoltre elementi di comprensione in ambito etico, al fine di poter contribuire a decisioni etiche consapevoli.


SABATO 13 APRILE 2024

 

Soana V. “Peccato originale. Una via di liberazione dal Genitore Punitivo”

Attraverso una lettura dei capitoli 3 e 4 di Genesi si vuole evidenziare che all’alba della storia umana non c’è il “peccato originale”. Una ri-lettura cambia il Genitore Punitivo Culturale, che imperversa nella nostra coscienza, in Genitore Protettivo così come Genesi sviluppa la relazione del bene e del male nella logica del “perdono universale”.
Inoltre
la crisi tra Caino e Abele mostra l’imparzialità della giustizia. Come ogni omicidio è un fratricidio, così ogni femminicidio è sempre sororicidio: uccidi sempre tua sorella in umanità. Questa seconda crisi rivela che il Genitore Critico negativo è volto a trasformarsi in Genitore Protettivo, infatti, in Genesi Caino appartiene a Dio poiché su di lui ha posto un segno di protezione.


Benelli C. “Ciascuno cresce solo se sognato”

La relazione intende aprire una riflessione su un tema già incontrato due anni fa al Convegno Simpat: il sogno. Riprendiamo da qui per affrontare il tema del pensiero di Danilo Dolci, autore della frase Ciascuno cresce solo se sognato e importate educatore maieuta. La sua visione ci accompagna verso una postura di un Genitore che ha un’attenzione all’incoraggiamento, al sogno, alla visione prospettica e che riesce a vedere l’altro come lui/lei adesso non è in grado di vedere, ma che è lì, pronto ad emergere, ad uscire fuori, maieuticamente, inesorabilmente. La relazione prende in esame, in conclusione, lo strumento della Supervisione prospettica in ottica psico-pedagogica quale dispositivo formativo in grado di prendersi cura di chi si prende cura.


Mazzetti M. “Un genitore per la felicità”

I miei pazienti, quando vengono nel mio studio, lo fanno per stare bene e essere felici. Nel mio piccolo, è anche lo scopo della mia vita. Ma si parla poco di felicità nei libri di Analisi Transazionale. Berne non ne parla quasi: la parola “felicità” ricorre pochissime volte nei suoi scritti, e quasi sempre per dire come non la si raggiunge. L’umanità, invece, ci ha riflettuto tanto, e il significato della parola, nel nostro mondo, è andato evolvendosi nei secoli, dalla Grecia classica, alla Roma repubblicana e imperiale, all’Italia di oggi: ripercorreremo queste tappe, per comprendere come un Genitore strutturante e nutriente possa promuovere la felicità nella vita di ciascuno di noi. Perché la sua funzione non è solo di proteggerci, ma anche di proteggere la nostra felicità insieme agli altri.


Filanti S. “Interventi clinici dal e per il Genitore”

Quando è utile e opportuno per il Terapeuta utilizzare il suo Stato dell’Io Genitore? Quando è il momento e in che modo lavorare sullo stato dell’Io Genitore del, con e per il Paziente? L’autrice, ripercorrendo i principali interventi analitico transazionali dallo Stato dell’Io Genitore del Terapeuta a quelli indirizzati allo Stato dell’Io Genitore del Paziente, propone un workshop dove i partecipanti potranno sperimentarsi in gruppi alla pari in cui, a partire da un’esamina del proprio Genitore, esercitare e sperimentare le tecniche dedicate e riflettere insieme su esperienze personali e casi clinici supervisionati.


Garuglieri A., Boniotti G. “Gioco della sabbia e Self repa- renting: esperienze cliniche in età evolutiva”

Il Gioco della Sabbia (Sand Play), ideato da M. Lowenfeld e D. Kalff, è uno strumento terapeutico in grado di facilitare processi di re-parenting e self-reparenting grazie alle sue caratteristiche fisiche e di utilizzo; è formato da una sabbiera (contenitore in legno, sabbia fine, fondo blu) e da diversi oggetti che possono essere utilizzati per creare immagini e scene. Il gioco della sabbia si pone, proprio per queste sue caratteristiche, come “spazio terzo”, che contiene e rassicura, permette l’accesso a livelli di esperienza sensoriali e narrativi, attraverso la manipolazione, la creazione di immagini e messa in scena di storie; allo stesso tempo offre la possibilità di sperimentare permessi profondi sull’essere e sentire. Il terapeuta, attraverso la sua presenza silenziosa, la lettura del processo transferale e i suoi interventi, potrà sostenere l’organizzazione e regolazione di tali esperienze favorendo così l’auto-organizzazione/regolazione dei vissuti del paziente.
Dopo una breve introduzione teorica, dove verrà presentato lo strumento e il suo utilizzo, i conduttori accompagneranno i partecipanti nell’esperienza dell’uso del gioco della sabbia e offriranno stimoli teorico-pratici sui suoi utilizzi per facilitare processi di re-
parenting e self-reparenting; verranno mostrate connessioni con il processo referenziale di W. Bucci (2008), grazie alla sua lettura in chiave AT di B. Cornell (2008).


Sasso R., Ermini M. “Genitore: chi era costui? La ricerca del senso perduto nell’identità di genere”

Il workshop propone una lettura eziologica delle disforia di genere descrivendo e mostrando esperienzialmente come il sintomo contenga in sé ed esprima sia gli aspetti copionali biopsicosociali (la seduzione del Genitore demone sociale che corrompendo e plagiando, attraverso i falsi ed onnipotenti permessi, i sani e naturali bisogni del Bambino ne dissocia il principio maschile e femminile esitando nella negazione della relazione e nella disdifferenziandone d’identità), sia via per la nascita e rinascita dell’irriducibile identità profonda e allargata trasformativa.

Il workshop prevede pertanto la possibilità di sperimentare il proprio vissuto personale a riguardo nel campo morfogenetico di gruppo.

 


Ricci B., Salvatori R., Ascenzi A. “Il guardiano del giardi– no segreto: il ruolo del G nella coppia”

Le Autrici propongono un percorso teorico-esperienziale con lo scopo di delineare l’importanza del ruolo dello Stato dell’Io G nel ciclo di vita della coppia, considerando anche le implicazioni di tipo sociale, che questo tema porta con sé, in risposta all’emergenza affettiva e relazionale che caratterizza i nostri tempi.
Molto spesso arrivano in consultazione coppie che stentano a mantenere nel tempo un senso di coerenza e intimità: scemata la sbornia biochimica dell’innamoramento, conclusa la fase simbiotica e idealizzante, i partners si trovano delusi, impauriti dalle differenze che riconoscono nell’altro e incapaci di leggere, sostenere e soddisfare i bisogni profondi di intimità e vicinanza. Il ruolo giocato dallo Stato dell’Io G nell’elaborazione dello stadio evolutivo della disillusione e della rifondazione del legame risulta centrale. Sia sul piano intrapsichico che relazionale, questo
SdI svolge la funzione di “garante” di uno spazio protetto e dinamico in cui i partners possano veder sbocciare il fiore del “Noi”, in cui gestire e trasformare costruttivamente il conflitto che nasce dalla delusione delle reciproche aspettative. I membri della coppia, tornando al loro giardino segreto individuale, possono contattare e condividere quei bisogni mortificati lì ed allora attraverso decisioni copionali e co-costruire un piano normativo duale condiviso, caratterizzato da aspetti protettivi e normativi creati ex-novo dalla coppia, attraverso il riconoscimento e l’integrazione della linea delle proprie aspirazioni autonome, appartenenti al piano individuale.


Battisti C., D’Errico M. “La leggerezza del Genitore che è in noi”

Nel lavoro di gruppo da svolgere nel corso del ws, in maniera co-creativa, intendiamo valorizzare le qualità del G positivo quali la Flessibilità e Adattabilità, la Giocosità, la capacità di sintonizzarsi al Bambino Interiore assicurando l’accettazione e l’amore incondizionato con conseguente riduzione dello stress nella sfida della crescita personale.


 

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Sabato 13 Aprile 2024

09.00 – 09.15
Apertura dei lavori
 Aula Leo Gemini  Misa Ermini
09.15 – 10.45 – RELAZIONI IN PLENARIA
 Aula Leo Gemini
Soana V. “Peccato originale. Una via di liberazione dal Genitore Punitivo “    Chair: Simonetta Caldarone
Benelli C. “Ciascuno cresce solo se sognato”
Mazzetti M. “Un genitore per la felicità”
10.45 – 11.00
Discussione
11.00 – 11.30
Coffee Break
11.30 – 13.30 – TAVOLA ROTONDA – GENITORE ETICO
Ventriglia R. “Le virtù etiche nella formazione del terapeuta:la prospettiva dell’analisi transazionale”  Aula Leo Gemini Chair: Pietro Romanelli
Pierini A. “Etica e genitorialità”
Inverno A., Serpieri E. (Save the Children) “Tempi digitali. Atlante dell’infanzia a rischio in Italia”
13.30 – 14.45
Pranzo
14.45 – 16.15 – WORKSHOPS IN PARALLELO
Garuglieri A., Boniotti G. “Gioco della sabbia e Self reparenting: esperienze cliniche in età evolutiva”
Aula Leo Gemini
 Battisti C., D’Errico M. “La leggerezza del Genitore che è in noi”  Aula Taurus
Filanti S. “Interventi clinici dal e per il Genitore” Aula Vega
16.15 – 16.45
Coffee Break
16.45 – 18.15 – WORKSHOPS IN PARALLELO
Sasso R., Ermini M. “Genitore: chi era costui? La ricerca del senso perduto nell’identità di genere”  Aula Leo Gemini
Ricci B., Salvatori R., Ascenzi A. “Il guardiano del giardino segreto: il ruolo del G nella coppia”  Aula Taurus
Somma P. “Cineattimi: Io capitano: uno nessuno centomila trafficanti!”
Aula Vega
18.15 – 18.30
Conclusioni e chiusura del convegno Marialisa Ermini
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Venerdi 12 Aprile 2024

08.30 – 09.15
Registrazione  
09.15 – 09.45
Apertura dei lavori
 Aula Leo Gemini  Misa Ermini
Ermini M., Corrias V. “Uno, nessuno, centomila: come è nata l’idea del convegno”  
Attanasio S. “Maria Teresa Romanini: dare voce al nostro Genitore”
09.45 – 10.55 – RELAZIONI IN PLENARIA
Pierini A. “Lo stato dell’Io Genitore, cuore del modello dell’AT Personalistica”  Aula Leo Gemini Chair: Silvia Attanasio
Prosperi A. “La nuova genitoralità “
 De Micheli M. “Il Genitore nel counseling”
10.55 – 11.10
Discussione
11.10 – 11.40
Break
11.40 – 13.00 RELAZIONI IN PLENARIA
Preti D. “[(1¬1)»100K]^sr: uno o nessuno, implica centomila Genitori elevati ai rispettivi Sistemi di Riferimento nelle Organizzazioni”  Aula Leo Gemini
Chair: Valeria Corrias
Caniggia I., Zanini C. “Ipse Dixit. Energizzare il Genitore nella formazione psicoeducativa con gli adolescenti”
Budini C. “Quando i genitori si mettono in gioco… e giocano ai Pirati. Condivisione di una esperienza di Adventure Therapy con un gruppo di genitori”
Carmina B., Ape F. “Dynamo Camp – Right to okness”
13.00 – 13.15
Discussione
13.15 – 14.45
Pranzo
14.45 – 16.45 – WORKSHOPS IN PARALLELO
Musso R., Braga A. “La Self Expertise e il Genitore culturale: la sessualità al centro del copione”  Aula Leo Gemini
Santicchio F. “Genitore, Etica ed Ethos “ Aula Taurus
Paolillo E., Somma A. “C’ero una Volta… ed Oggi?”   Aula Vega
16.45 – 17.15
Break
17.15 – 20.00
Assemblea SIMPAT  Aula Leo Gemini
20.30
Ha fame anche il G… carezze gustose per cena 
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