Copione Culturale Significati e prospettive nel mondo di oggi

Abstracts

VENERDÌ 11 APRILE

 Marco Mazzetti           

Di cosa parliamo, quando parliamo di cultura?    

Relazione

“Nel mio intervento discuterò il concetto di “cultura” mostrando quanto esso possa essere multiforme, perché definire cosa possiamo intendere per cultura è a mio parere necessario per comprendere il copione culturale.
Mi prefiggo di mostrare come esista una componente collettiva e una individuale di cultura, una componente esplicita, consapevole, e una implicita, in buona parte inconsapevole. e di come entrambe influiscano nel creare quella che possiamo definire “identità culturale”.
Tener presente questa complessità ci può servire per trovare un equilibrio tra il rischio di sottovalutare da un lato, e di sopravvalutare dall’altro, le differenze culturali, per evitare stereotipi e pregiudizi.
Il copione culturale deriva dalla complessità del concetto di cultura: come possiamo esserne consapevoli? Come, grazie a questa consapevolezza, possiamo scegliere spontaneamente i nostri comportamenti? Come possiamo permetterci l’intimità e raggiungere la nostra autonomia?
Questa sembra essere la sfida dei nostri tempi. Possiamo consolarci pensando che, probabilmente, è stata la sfida di ogni nostro simile, dalle origini dell’umanità.


Alessandra Pierini

Riposati ogni tanto; un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante. (Ovidio). L’inganno della società odierna e il fenomeno del Burn-out

Relazione

Il burnout è un fenomeno sempre più diffuso nella nostra società che sembra spingere verso la produttività costante, la competizione e il successo.
Le pressioni sociali sono molte: l’aspettativa di essere sempre efficienti, di ottenere risultati in ogni campo (lavoro, vita privata, aspetto fisico, ecc.), e di vivere in modo “”perfetto”” può portare a uno stato di esaurimento mentale e fisico. Spesso non c’è tempo per fermarsi e riflettere su cosa ci fa veramente stare bene, perché siamo troppo presi dal fare e dal raggiungere traguardi esterni.
Nella presentazione verrà data una lettura analitico transazionale di questo fenomeno, espressione del copione cultuale in cui viviamo, sia da un punto di vista delle organizzazioni che del singolo individuo, per poi individuare gli elementi che possono consentire la prevenzione del burnout.


Laura Cremonini, Daniele Eleodori, Antonella Severino          

Ambiente esterno e organizzazioni: una fase evolutiva del copione culturale nella direzione di benefici condivisi               

Relazione

“L’intervento propone una riflessione plurale sul decisivo cambio di prospettiva e di approccio che le organizzazioni stanno sperimentando a seguito dei cambiamenti epocali che l’ambiente esterno e le persone pongono alla loro attenzione.
Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito a radicali evoluzioni nel contesto economico, culturale e sociale: l’avvento delle tecnologie digitali e l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi e nelle metodologie di lavoro, i mutamenti climatici e di normativa sulla responsabilità ambientale, sociale e di governo, l’evoluzione dei concetti di diversità, equità ed inclusione, l’evoluzione delle curve demografiche e degli stili e degli approcci generazionali.
Questi mutamenti oltre ad imporre alle organizzazioni il ripensamento delle loro strategie di sopravvivenza e di successo, nel tempo si sono tradotti in nuovi bisogni, aspettative, comportamenti e desideri delle persone sul lavoro.
Un ampio consenso si è generato tra gli analisti su alcuni fattori che sono emersi quali elementi chiave nelle aziende che hanno successo in un ambiente esterno che oggi è caratterizzato da volatilità, incertezza, complessità ed ambiguità.
Insieme all’agilità, l’allineamento alla strategia ed ai valori, l’etica e la sostenibilità, la cultura organizzativa e lo stile della leadership risultano fattori chiave nella capacità delle organizzazioni di attrarre, motivare e far crescere le persone al loro interno determinando condizioni di vantaggio competitivo e successo.
Attraverso una panoramica sui principali cambiamenti con cui si confrontano le organizzazioni di oggi e la presentazione di esperienze concrete, l’intervento proporrà una riflessione su come gli elementi che costituiscono la  cultura delle organizzazioni, così come delineati da Berne (Etichetta, Tecnica e Carattere), siano oggetto di un profondo ripensamento e di un’evoluzione nella direzione di maggiori interdipendenza, inclusività dei bisogni e valorizzazione delle differenze delle persone  quali fattori competitivi di successo.


Marco Vernieri

La cultura come strumento di gestione del Personale

Relazione

Il pensiero si elabora con le parole conosciute: per aprire la mente si deve arricchire il proprio vocabolario e per farlo servono i libri, l’unica invenzione che sfida il progresso tecnologico (e vince sempre sulla distanza).
In un mondo che si afferma e si sofferma sempre più sulla superfice, la cultura diventa un modo rivoluzionario per investire sulla crescita delle persone. Il ruolo delle aziende non può essere solo quello di generare produttività e profitto: esse devono assumersi la responsabilità istituzionale di creare valore attraverso la crescita culturale dei propri dipendenti. Non è solo un investimento sul “bene comune”, anche il capitale umano dell’azienda ne beneficia: la lettura, ad esempio, accresce la conoscenza, stimola la fantasia e la curiosità, potenzia la memoria, accresce la concentrazione, migliora le capacità comunicative, rafforza le capacità analitiche, sviluppa la creatività. In una parola, consente di avere persone migliori.
La testimonianza di un’esperienza aziendale che parte in salita e si trasforma inaspettatamente in un successo e una ricognizione del nuovo “mecenatismo”, ci aiutano a riscoprire il valore della cultura, “l’unico bene dell’umanità che, diviso tra tutti, anziché diminuire diventa più grande” (Hans Georg Gadamer filosofo tedesco)


Valeria Corrias, Antonella Severino, Bernardo Carmina

I’m feeling good… CineATtimi e Komorebi (木漏れ日) condivisione di sguardi filtrati attraverso la luce del copione culturale

Workshop

Come il copione culturale influenza il nostro costruirci persona? Quali aspetti della cultura in cui siamo immersi e che  costruiamo collettivamente tracciano le linee del nostro benessere esistenziale?
I partecipanti al workshop potranno partecipare alla co costruzione di significati e riflessioni stimolati dalla visione di alcune parti del film ‘Perfect days’ di W. Wenders (2024).
Similmente alla pratica giapponese del Komorebi (木漏れ日) volgeremo lo sguardo in alto, alle fronde degli alberi, attraverso cui passa la luce del sole, dove le forme dinamiche e vitali di rami, foglie e cielo, rappresentano nuovi e mutevoli orizzonti tra terra e aria che abbiamo bisogno di guardare.


Roberta Musso

Hai sempre ragione tu!: Copioni sessuali culturali nei conflitti di coppia

Workshop

Molto spesso nelle nostre realtà cliniche e non solo assistiamo a conflitti di coppia che spesso si basano su dei processi comunicativi che hanno come base transazioni ulteriori e confini di ruoli sessuali poco chiari.
Su questi processi si fondano giochi psicologici che una volta affrontati rendono più forti le singole individualità della coppia e più autentica la relazione.
Il workshop proporrà degli spunti teorico pratici per osservare alcuni elementi delle dinamiche comunicative tra uomo e donna all’interno di un processo di coppia.


Clara Battisti, Michele D’Errico    

Il Genitore Affettivo nella Teoria Polivagale               

Workshop

Il copione culturale del nostro tempo sembra privilegiare la violenza come metodo per risolvere le divergenze. Prova ne sono i numerosi e tragici eventi di cui è piena la cronaca e, ancor di più, le numerose guerre in corso nel mondo che si aggiungono alla pandemia di Covid e all’emergenza climatica che sembra non preoccupare i potenti. Tutto questo comporta il susseguirsi di traumi fisici e psicologici che rendono difficoltosa la resilienza.
La teoria polivagale illustra le reazioni dell’uomo in situazioni di pericolo. L’attivazione immediata del sistema di difesa ha origine nel tronco encefalico, che costituisce la parte evolutivamente più antica del cervello, ed è mediata dal nervo vago e dal sistema simpatico.
Capire e applicare la teoria polivagale può trasformare molti ambiti della nostra vita.  Attraverso la deliberata attivazione della parte ventrale del nervo vago che favorisce il benessere personale e relazioni intime, la neurofisiologia può aiutarci a sentirci connessi e al sicuro nella relazione con l’altro.


Silvia Salvarelli          

Trame del Copione contemporaneo

Relazione

Compilando la griglia di personalità di M Teresa Romanini, prendendo come protagonista l’ uomo contemporaneo, intendo presentare il suo contenuto di Copione e le possibilità linee di forza da sviluppare per la costruzione di un futuro di maggiore pace e speranza.


Ilaria Caniggia             

“Ennui”: l’importanza di un sentimento complesso e multiforme nell’attuale copione culturale

Relazione

La noia è uno stato emotivo complesso e affascinante ma spesso sottovalutato; è un’esperienza comune a tutti, che può manifestarsi in modi diversi e avere diversi significati.
La noia ha radici profonde nella storia; nel corso dei secoli ha assunto diverse forme e significati, passando dall’essere considerata una mancanza morale o spirituale a una condizione esistenziale e sociale.
Anche nel XXI secolo, la noia rimane un tema rilevante, esplorato da autori di diverse generazioni e provenienze.
La relazione vuole essere un invito alla riflessione sulla noia, all’interno dell’attuale copione culturale partendo da un excursus storico e giungendo ad una valorizzazione di un concetto così delicato e peculiare dell’essere umano.


Antonino Raneri        

L’influenza del contesto nelle relazioni affettive   

Relazione

“E’ meglio starsene da soli! …e poi?”
L’influenza del contesto culturale nella costruzione delle relazioni affettive: analisi di un caso clinico.
Il lavoro prenderà le mosse dall’analisi dei dati intorno alla gestione delle relazioni umane nel mondo odierno. Le riflessioni sociologiche e filosofiche ci permetteranno di cogliere la trasformazione della nostra società e i valori che la sostengono. Analizzerò un caso clinico, in chiave AT, utilizzando, tra gli altri, i concetti di Cultura di gruppo, Imago di gruppo, Genitore culturale, al fine di evidenziare in che modo la cultura condiziona la costruzione di una relazione di coppia.


Chiara Budini               

Il setting ambientato in psicoterapia come allargamento del copione culturale            

Workshop

In alcuni contesti educativi si usa proporre da tempo all’utenza di entrare in un mondo a parte, di “diventare” un personaggio di quel mondo. Questa appartenenza permette di sperimentare un copione culturale alternativo a quello della società in cui viviamo. Da questa suggestione nasce l’idea di usare il setting ambientato in un contesto psicoeducativo e psicoterapeutico, con l’età evolutiva e non solo. Nel workshop i partecipanti potranno esperimentarsi nell’ideare e nel prendere parte a un setting ambientato e discutere insieme sulle opportunità terapeutiche che esso presenta, in primis come ampliamento del copione culturale dei partecipanti.


Raffaella Sasso

Copione culturale e configurazioni del mondo: l’Amore al tempo dei nuovi demoni

Workshop

Osservando le evidenze fenomenologiche di sofferenza pervasiva sempre più evidente a livello individuale, relazionale, sociale, mondiale risulta più che mai imprescindibile interrogarci rispetto alle modalità attraverso le quali i Copioni Culturali dominanti del nostro tempo ridefiniscano il nostro “essere nel mondo”, quale visione di umanità sottendano, quale forma di relazione, di linguaggio, di pensiero, di convinzioni adombri.
Osservare quale sia la matrice ed il processo che accomunano le molteplici manifestazioni di sofferenza pur nell’apparente diversità e come ciò influenzi il nostro lavoro attraverso il campo informazionale morfogenetico prodotto.
Oggi più che mai, pertanto, appare evidente la potenza dell’intuizione berniana rispetto all’azione di plagio del demone che corrompe i bisogni esistenziali di attaccamento, di individuazione, di appartenenza del Bambino attraverso “falsi permessi” che, come cavalli di troia, contengono ingiunzioni letali (non sentire, non esistere,…)
Attualmente tale processo ha assunto nuove forme: il Copione narcisistico competitivo basato sul controllo ossessivo-compulsivo dell’altro come oggetto di consumo diviene oggi Copione schizoparanoide in cui l’altro non esiste se non come entità pervasività da distruggere.
L’uccisione di Dio e del padre in tutte le sue declinazioni esita in intollerabile condizione di solitudine e di non senso.
Nella seduzione di una libertà senza limiti e senza anima l’uomo diviene cosmicamente solo e mortale.
Così il bisogno esistenziale di senso, le domande di sempre: “chi sono”, “da dove vengo”, “dove andrò” riemergono come delirio di onnipotenza ed immortalità attraverso il vello d’oro della scienza e della tecnica, nuovo Dio Baal divorante.
Ma sappiamo che il sintomo patologico, a qualunque livello, contiene in sé sia la manifestazione del copione sia la direzione, la via di liberazione dal Copione stesso.
Questi tempi apocalittici sono dunque anche tempi di rivelazione.
Il così detto male, il demone, è sempre a servizio del bene, è strumento per forgiare la nostra anima incarnata, unica e irripetibile.
La relazione d’amore a livello dell’anima, in tutte le sue forme, diviene in tal modo luogo di presenza e di trasmutazione.
Il seminario si propone come spazio di riflessione, scambio e condivisione degli aspetti maggiormente pervasivi del demone e della matrice comune ai differenti aspetti patologici osservati.
In particolare focalizzeremo l’attenzione sulle relazioni d’amore al fine di scoprire insieme, nei sintomi copionali, lo stimolo positivo già contenuto in essi ed i semi nuovi di rinnovamento.
Ad una prima parte descrittiva seguirà la parte esperienziale attraverso esercizi bio-psico-socio-esistenziali per addivenire a stati di “coscienza allargata” condivisi.


Eleonora Carozza, Giovanni Zito 

“La danza del femminile e del maschile” come strumento finalizzato alla conoscenza di sé e del proprio copione a passo di musica

Workshop

La vita nella società attuale, caratterizzata da iperconnessione e uso massivo della rete e dello smartphone, spinge sempre di più verso l’isolamento sociale.
Le ridotte relazioni personali ostacolano la possibilità di sperimentare relazioni di interdipendenza e quindi l’imparare a “essere intimi”. I minori, in particolare gli adolescenti, sono quelli più esposti a tale pressione culturale ed è quindi nostro dovere occuparcene.
Per esperienza sappiamo che “La danza del femminile e del maschile” (articolata in incontri di gruppo di teatro danza-tango ad approccio corporeo-emotivo,) è un possibile strumento di aiuto per acquisire competenze relazionali fondate sull’okness e in questo workshop se ne vuole dare un assaggio.
Durante le esperienze di teatro danza-tango, la postura e le tensioni muscolari evidenziabili ci informano sugli Stati dell’Io, e con essi emergono specifici processi relazionali appartenenti al proprio copione personale e culturale. In questo workshop esperienziale i discenti avranno l’opportunità attraverso l’esperienza di teatro danza-tango ad approccio corporeo-emotivo di lavorare sul corpo nelle sue posture, osservando come si muove in relazione a sé stesso, agli altri e nello spazio. L’Analisi Transazionale (AT) è la cornice teorica insieme all’ Analisi Transazionale Socio Cognitiva (ATSC) e si rivela particolarmente utile nell’evidenziare i processi relazionali, gli Stati dell’Io sottesi ed il proprio copione. Per la parte esperienziale avremo in prezioso contributo di Barbara Petrucci Educatrice-Attrice-Regista e Giovanni Sciuto Maestro di tango-Fisioterapista.


SABATO 12 APRILE

Alessandra Prosperi

La scelta vitale              

Relazione

L’obiettivo del mio intervento è quello di stimolare uno spazio di riflessione sul tema della “responsabilità individuale della scelta”.
Se il copione culturale è determinato dai messaggi trasmessi dai genitori e legati alla cultura di appartenenza della famiglia, quali sono nel momento in cui viviamo questi messaggi?
Per esempi il denaro, il lavoro, i consumi, rispecchiano la nostra percezione di una vita “viva”?
Ci sentiamo al sicuro?
Ci sentiamo di vivere una qualità di vita adeguata alla nostra percezione di “benessere”?
Viviamo pienamente con soggettività la nostra vita o viviamo secondo un principio di autoconservazione, perché spaventati, perché incapaci di esplorare, di sbagliare, di desiderare…di sognare?
Se il corso di vita è ciò che veramente accade nella vita di una persona e risulta influenzato dal corredo genetico, dalle influenze genitoriali, dalle influenze esterne, come veramente possiamo essere soddisfatti di ciò che possediamo, e non aspirare sempre a ciò che manca?
Come possiamo con i nostri pazienti, con i nostri figli insegnare loro ad attribuire senso alla vita nel suo stesso essere?
Queste e altre riflessioni saranno esplorate insieme.


Sara Filanti

“Tu non mi fai paura!” Il copione culturale dei ragazzini di periferia e l’impegno sociale dell’analista transazionale          

Relazione

“L’intervento vuole offrire uno spaccato sulla realtà di preadolescenti della periferia romana soffermandosi sul copione culturale di questi ragazzini spesso con famiglie al confine e stimolare l’impegno sociale dell’analista transazionale nei suoi luoghi d’intervento e cura, infatti, questo si esprime attraverso la promozione del benessere individuale e collettivo, mirando, a migliorare le relazioni interpersonali e a favorire una comunicazione efficace.


Pasquale Somma

Il copione culturale delle donne nell’ambiente malavitoso

Relazione

Madri, sorelle e mogli. Ma spesso anche figlie, madrine e compagne. Calcolatrici e spietate. Agguerrite e spregiudicate. Non sono solo mogli, madri, sorelle e compagne, sono donne cresciute in un abisso che non rinnegheranno mai. Convinte di essere nel giusto in un mondo dove sono altre le leggi da rispettare e far rispettare. Ma soprattutto da tramandare e insegnare.
Il copione culturale delle donne di mafia è molto variegato e complesso. Spesso sono anche considerate spettatrici della criminalità organizzata, le donne di mafia sono raccontate anche come vittime e sottomesse, ma in alcuni casi sono le vere menti dietro le azioni criminali. Spesso trasmettono i valori criminali alle nuove generazioni all’interno delle famiglie e dei gruppi, contribuendo alla continuità “culturale” dei clan. In altri casi segnano le decisioni che contano e sono in grado di aprire e chiudere una faida. La mia proposta è presentare un progetto “Liberi di Scegliere” che si è rivelato uno strumento potente di contrasto alla cultura mafiosa: fin dai primi momenti sono state le madri dei ragazzi, mogli dei boss mafiosi, a comprendere che ciò che offriva il Progetto era una reale possibilità sia per i loro figli come pure per loro stesse. L’adesione delle donne di mafia a questo Progetto, oltre che a portarle a scrivere pagine di vita nuova nelle loro storie personali, porta ad incrinare quella realtà familiare che costituisce uno dei punti di forza della cultura mafiosa.


Graziella Concetta Freni    

Sistema Gemellare e Copione Culturale   

Workshop

Nel corso del mio intervento mi concentrerò sui concetti chiave della teoria del Sistema Gemellare secondo il Metodo Freni®. Si tratta di una teoria che combina al suo interno le osservazioni dei coniugi Austermann e della loro Vanishing Twin Syndrome e delle Costellazioni Familiari di Bert Hellinger, al fine di spiegare meccanismi inconsci che guidano la strutturazione della personalità e danno luce a matrici relazionali disfunzionali. Una volta spiegati i presupposti del Sistema Gemellare spiegherò perché a mio avviso il Sistema Gemellare sia un valido strumento che può aiutare i clinici a spiegare molti pattern invalidanti nella vita dei propri clienti, e fornisca la matrice su cui si possano innestare i copioni culturali. A tal proposito intendo concentrarmi su temi quali la violenza di genere, le dipendenze da smartphone e il razzismo. Un accento importante verrà posto infine sull’importanza delle relazioni d’aiuto in tutte le sue declinazioni, e sul loro mandato sociale, che – oggi più che mai – non può essere messo in secondo piano. Nell’ultima parte del mio intervento lascerò spazio a dei lavori esperienziali, così da esemplificare quanto esposto nella parte introduttiva e permettere ai partecipanti di fare esperienza personale sui temi affrontati.”


Caterina Benelli

Cucire e ri-curire frammenti di storie

L’approccio auto-biografico per la lettura del fenomeno transculturale

Workshop

La metafora della cucitura di brandelli, di frammenti di storie, richiama quell’arte di riparare, di ricomporre le parti (Ricoeur) e di mettere insieme quei tasselli del puzzle che rappresentano le parti della traiettoria di vita: della propria vicenda esistenziale. Ricomporre le parti della propria biografia è anche un obiettivo del percorso terapeutico: il terapeuta accompagna il paziente a ri-prenedrsi e prendersi cura dei frammenti di sé, a recuperare quei brandelli, quelle parti di sé dimenticate, lasciate in ombra, svalutate per sentirsi “intero”. A tale proposito l’approccio auto-biografico diventa, dunque, uno strumento utile per “ricucire le parti della propria storia”, per leggersi e leggere una biografia in ambito transculturale. In particolare, le persone che provengono da culture e da ambiti di vita diversi, per ricomporre la loro biografia, necessitano di particolari attenzioni e un dialogo sempre aperto per rispondere alla complessità del nostro tempo.


Camilla Mozzato

Il copione culturale nell’arte di oggi.  Tra il potere narrativo della corrispondenza e lo strumento per riconoscersi e costruire comunità            

Relazione

Si considera arte contemporanea l’arte prodotta e dunque fruita in quello che riconosciamo essere il nostro tempo, l’arte di oggi appunto. E l’oggi è uno spazio in cui il copione culturale assume necessariamente una varietà di significati. Se è vero che gli artisti da sempre si fanno carico di tradurre la realtà attraverso un simbolo estetico, gli artisti di oggi, in particolare, si confrontano con un tessuto di narrazioni e convenzioni sempre più ampio, poichè le voci narranti sono molteplici, è più ampia la parte di mondo a cui queste si rivolgono, e gli stessi mezzi narrativi sono in continua evoluzione.
Fino a che punto la produzione artistica è guidata dal copione culturale oggi? L’arte riesce a consegnarci una strategia per emanciparci dai modelli imposti? È possibile invece che l’arte utilizzi il copione come un mezzo utile al processo del ricoscersi o del non-riconoscersi, e dunque lo utilizzi nell’intento di creare una empatia con lo spettatore? Tale processo serve da collante nella costruzione di una comunità?
Questo intervento intende esplorare il rapporto tra arte contemporanea e copione culturale, interrogandosi su come le artiste e gli artisti di oggi interpretano e trasformano le strutture simboliche e dogmatiche del nostro tempo, ispirati da tecniche artigianali tramandate o sedotti dalle più sofisticate sperimentazioni tecnologiche dove l’identità dell’individuo si fa sempre più spesso lente attraverso cui tentare la creazione di comunità.  Attraverso un rapido excursus tra le opere di artiste e artisti di oggi analizzeremo il ruolo dell’arte nella costruzione di immaginari alternativi, nella critica ai sistemi di potere e nella creazione di nuovi significati collettivi per decifrare attraverso questo il senso del copione culturale nel nostro tempo, la sua funzione, e una possibile direzione inedita.


Pietro Romanelli

L’Ilva di Taranto, la Penisola Iberica, mia figlia Ilaria e le mie contraddizioni: riflessioni ”ipercritiche” in tema di relazioni multiple e confini nelle nostre professioni

Relazione

L’intervento si propone di stimolare una riflessione sulla presenza di problematiche importanti nelle nostre Relazioni Terapeutiche, nelle nostre Relazioni Formative e nel Rapporto tra Colleghi quando siano presenti “Relazioni Multiple” o “Lassità nei Confini”.
Attraverso alcuni spunti emotivo/metaforici si stimolerà l’osservazione della presenza di inconsapevoli ma potenziali “elementi tossici” causati dal proliferare di relazioni multiple e di lassità di confini nelle relazioni terapeutiche, formative e tra colleghi; di come questi elementi tossici siano spesso non visibili a causa di alcune caratteristiche intrinseche; di come siano il risultato di movimenti dissociativi legati a bisogni vitali profondi e, infine, di come si abbia difficoltà a parlarne.
Utilizzando la prospettiva teorica dei Copioni Culturali: gli evidenti cambiamenti avvenuti negli anni nei rapporti terapeutici, formativi e tra colleghi, vanno tutti bene?


Claudio Raiola, Corrias Valeria

Intelligenza emotiva e “intelligenza artificiale” in una esperienza di supervisione

Workshop

Il laboratorio propone uno spazio interattivo e co-creato in cui riflettere sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di supervisione e apprendimento. Attraverso la presentazione e l’analisi di un trascritto di un colloquio, i partecipanti saranno invitati a esplorare il potenziale e le criticità dell’uso dell’IA nella comprensione dei processi relazionali, nell’identificazione di schemi comunicativi e nella costruzione di significati.

Ci interrogheremo su come l’intelligenza artificiale possa supportare la supervisione, offrendo nuove prospettive di analisi, e su quali siano i limiti epistemologici ed etici del suo utilizzo in un ambito che si fonda sulla qualità della relazione umana. L’incontro sarà strutturato in un dialogo attivo tra i partecipanti, per favorire un confronto critico e creativo sull’evoluzione della pratica nell’era digitale con uno sguardo curioso e marziano.

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Venerdi 11 Aprile 2025

09.15 – 09.45
Introduzione del Presidente Misa Ermini e saluto di Francesco Scoppola (AGESCI)
■ LECTIO MAGISTRALIS

Chair:

Silvia Attanasio Romanini

09.45 – 10.30  Aula Aquile Randagie
Mazzetti M. Di cosa parliamo quando parliamo di cultura?
10.30 – 10.50
Discussione
10.50 – 11.20
Coffee Break
■ RELAZIONI IN PLENARIA

Chair: Cecilia Achilli

11.20 – 11.50  Aula Aquile Randagie
Pierini A. Riposati ogni tanto: un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante (Ovidio). L’inganno della società odierna e il fenomeno del Burn-Out
11.50 – 12.20 Aula Aquile Randagie
Cremonini L., Severino A., Eleodori D. Ambiente esterno e organizzazioni: una fase evolutiva del copione culturale nella direzione di benefici condivisi
12.20 – 12.50   Aula Aquile Randagie
Vernieri M. La cultura come strumento di gestione del Personale
12.50 – 13.20
Discussione
13.20 – 14.30
Pranzo
■ WORKSHOPS IN PARALLELO
14.30 – 16.00   Aula Aquile Randagie
Corrias V., Severino A., Carmina B. I’m feeling good… CineATtimi e Komorebi (木漏れ日) condivisione di sguardi filtrati attraverso la luce del copione culturale
14.30 – 16.00  Aula San Giorgio
Musso R. Hai sempre ragione tu!: copioni sessuali culturali nei conflitti di coppia
14.30 – 16.00  Aula Gran Sasso
Battisti C., D’Errico M. Il Genitore Affettivo nella Teoria Polivagale
16.00 – 16.20
Coffee Break
■ RELAZIONI IN PLENARIA  Chair: Sara Filanti
16.20 – 16.40 Aula Aquile Randagie
Salvarelli S. Trame del Copione contemporaneo
16.40 – 17.00  Aula Aquile Randagie
Caniggia I. “Ennui“: l’importanza di un sentimento complesso e multiforme nell’attuale copione culturale
17.00 – 17.20  Aula Aquile Randagie
Raneri A. L’influenza del contesto nelle relazioni affettive
17.20 – 17.40
Discussione
■ WORKSHOPS IN PARALLELO
17.40 – 19.10  Aula San Giorgio
Budini C. Il setting ambientato in psicoterapia come allargamento del copione culturale
17.40 – 19.10  Aula Aquile Randagie
Sasso R. Copione culturale e configurazioni del mondo: l’Amore al tempo dei nuovi demoni
17.40 – 19.10  Aula Gran Sasso
Carozza E., Zito G. “La danza del femminile e del maschile” come strumento finalizzato alla conoscenza di sé e del proprio copione a passo di musica.
19.10 – 19.30     Festeggiamenti CTA, PTSTA e nuovi soci
19.30 – 22.30   Evento Sociale
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Sabato 12 Aprile 2025

09.00 – 09.15 Aula Aquile Randagie
Saluto di Michele Novellino
■ RELAZIONI IN PLENARIA

Chair: Simonetta Caldarone

09.15 – 09.35 Aula Aquile Randagie
Prosperi A. La scelta vitale
09.35 – 09.55 Aula Aquile Randagie
Filanti S. “Tu non mi fai paura!” Il copione culturale dei ragazzini di periferia e l’impegno sociale dell’analista transazionale!
09.55 – 10.15
Somma P. Il copione culturale delle donne nell’ambiente malavitoso Aula Aquile Randagie
10.15 – 10.40
Discussione
10.40 – 11.00
Coffee Break
■ WORKSHOPS IN PARALLELO
11.00 – 12.30   Aula Rosa Parks
Freni G. Sistema Gemellare e Copione Culturale
11.00 – 12.30 Aula Aquile Randagie
Benelli C. Cucire e ri-curire frammenti di storie. L’approccio auto-biografico per la lettura del fenomeno transculturale
11.00 – 12.30  Aula Gran Sasso
Mozzato C. Il copione culturale nell’arte di oggi. Tra il potere narrativo della corrispondenza e lo strumento per riconoscersi e costruire comunità
11.00 – 12.30 Aula San Giorgio
Romanelli P. L’Ilva di Taranto, la Penisola Iberica, mia figlia Ilaria e le mie contraddizioni: riflessioni ”ipercritiche” in tema di relazioni multiple e confini nelle nostre professioni
■ LABORATORIO IN PLENARIA
12.30 – 14.00
Rajola C., Corrias V. Intelligenza emotiva e “intelligenza artificiale” in una esperienza di supervisione Aula Aquile Randagie
14.00
Chiusura del Convegno
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COPIONE CULTURALE


COPIONE CULTURALE

Significati e prospettive nel mondo di oggi

11-12 Aprile 2025

Roma Scout Center
Largo dello scoutismo 1, Roma

PROGRAMMA

VENERDI 11 APRILE 2025

SABATO 12 APRILE 2025

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QUOTE DI ISCRIZIONE

Entro 17/03/2025 Dopo 17/03/2025
SOCI € 150,00 € 170,00
Soci in regola con la quota 2024
NON SOCI € 180,00 € 200,00
ALLIEVI € 100,00 € 100,00
Scuole di Specializzazione e Università

 

CREDITI ECM PER MEDICI E PSICOLOGI
11 CREDITI
COSTO: 20€
e CREDITI CNCP PER COUNSELLOR

ESTREMI PER IL PAGAMENTO:
BONIFICO C/C BANCA ETICA, INTESTATO A S.I.M.P.A.T –
SOCIETÀ IT. DI METOD. PSICOTERAPEUTICHE E ANALISI TRANSAZIONALE
IBAN: IT 09 Y 05018 03200 000016797805

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Corposamente 2024

Corposamente 2024

9a edizione

“Vis Medicatrix Naturae”
Riposo e rigenerazione

13-15 Settembre 2024

Casa per ferie San Marco
Abano Terme (PD)

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QUOTE

Camera singola € 255,00
Camera doppia € 235,00
Camera tripla € 210,00

Minori sotto i 12 anni € 110,00

Il costo include il seminario e il pernottamento con pensione completa.

Per iscriversi compilare la scheda di iscrizione clicca qui

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Abstracts

VENERDÌ 12 APRILE 2024

 

 

Pierini A. “Lo stato dell’Io Genitore, cuore del modello dell’AT Personalistica”

A partire dal contributo di Maria Teresa Romanini al convegno Simpat del 1995 si delineeranno le caratteristiche dello Stato dell’Io Genitore all’interno dell’approccio personalistico


Prosperi A. “La nuova genitoralità”

L’obiettivo della seguente relazione è quella di delineare gli attuali scenari della genitorialità mettendo in evidenza il ruolo del bambino e quello dei genitori al giorno d’oggi. In particolare, alla luce delle attuali ricerche sulla valutazione delle “competenze” genitoriali, come clinici siamo chiamati a rispondere alla seguente domanda: quali sono i meccanismi psicologici e sociali del legame madre-padre-bambino? Quali i fattori di rischio e pregiudizio del comportamento genitoriale? In un’ottica analitico-transazionale daremo forma a queste domande. 


De Micheli M. “Il Genitore nel counseling”

Riflessione metodologica sull’utilizzo dello stato dell’Io Genitore nel lavoro di counseling sia primario che complementare.


Preti D. “[(1¬1)»100K]^sr: uno o nessuno, implica cento- mila Genitori elevati ai rispettivi Sistemi di Riferimento nelle Organizzazioni”

“Il genitore “organizzativo” è influenzato sia dalla complessità che dalla variabilità delle spinte in atto. È suo compito riflettere e interpretare fattori e caratteristiche delle persone in seno all’organizzazione come chiave per individuare le vie del successo di domani oggi. L’obiettivo è garantire la sopravvivenza dell’organizzazione stessa


Caniggia I., Zanini C. “Ipse Dixit. Energizzare il Genitore nella formazione psicoeducativa con gli adolescenti”

Nella formazione psicoeducativa con gli adolescenti energizzare lo stato dell’Io Genitore significa facilitare il processo di apprendimento e di crescita. In termini di autoprotezione, l’adolescente ha bisogno di costruire la propria struttura di riferimento, come infatti sosteneva Maria Teresa Romanini, il processo di Self-reparenting negli adolescenti avviene in maniera fisiologica e naturale. Attraverso l’utilizzo delle carte DIXIT è possibile creare nuove narrazioni, fissandone i contenuti ed esplorandone il relativo vissuto emotivo, all’interno di uno spazio di condivisione e di fiducia. Le carte rappresentano un prezioso strumento per acquisire permessi, identificarsi e dare valore al proprio sistema di riferimento.


Budini C. “Quando i genitori si mettono in gioco… e giocano ai Pirati. Condivisione di una esperienza di Adven– ture Therapy con un gruppo di genitori”

Nell’ultimo anno e per la prima volta nel contesto del Progetto All’Arrembaggio, la proposta di psicoterapia di gruppo ambientata nel mondo dei pirati è stata estesa ai genitori. La relazione ha l’obiettivo di condividere con i colleghi questo nuovo viaggio in cui è stato proposto ai partecipanti di prendersi cura del proprio Bambino interiore al fine di essere genitori migliori per se stessi e per i propri figli. Il cuore di questo viaggio è stato un weekend di Adventure Therapy in cui i partecipanti, accompagnati dalla metafora pirata, hanno salpato l’ancora, affrontato la tempesta e trovato un tesoro che non immaginavano. 


Carmina B., Ape F. “Dynamo Camp – Right to okness

Dynamo Camp dal 2007 offre, a bambini e adolescenti malati e alle loro famiglie, attività totalmente gratuite di Terapia Ricreativa, volte a rafforzare in loro la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità con benefici di lungo periodo. I programmi di Terapia Ricreativa Dynamo sono basati sul divertimento e costituiti da attività e laboratori, che si svolgono presso la struttura di Dynamo Camp o attraverso il progetto Dynamo Programs, in strutture ospedaliere, associazioni patologia e case-famiglia del territorio nazionale. Obiettivo di questa comunicazione è mostrare i benifici della Terapia Ricreativa e come Dynamo Camp possa promuovere nei caregiver e nei bambini uno Stato dell’Io Genitore, capace di offrire nuovi permessi e prendersi cura di sé e dell’altro.


Musso R., Braga A. “La Self Expertise e il Genitore culturale: la sessualità al centro del copione”

Fin da quando nasciamo il nostro corpo, prima ancora della nostra mente, viene riconosciuto, curato, accarezzato e diviene il nostro primo strumento di relazione. Il sesso è un elemento caratterizzante del nostro corpo ed identificativo della nostra vita. Il nostro sesso è una delle componenti rappresentative all’interno della nostra famiglia che insieme alle altre (ordine di nascita, attesa o meno, aspettative su di noi) è un elemento strutturante il nostro copione di vita. Berne (1961) afferma che la scena del concepimento può avere un’influenza determinante sul copione e sul modo in cui il sesso viene vissuto all’interno del nostro modo di relazionarci. Attraverso la programmazione parentale si determinano “I modi e i tempi entro cui gli stimoli si manifestano e i modi e i tempi entro cui vengono imposti i controlli (…) tutte queste caratteristiche: pazienza, mascolinità, femminilità, sagacia e accuratezza vengono trasmesse dai genitori e programmate durante i periodo della formazione dai due ai sei anni” (Berne, 1961 pag. 90). Tutti gli studi legati al processo di attaccamento e le teorie di psicologia dello sviluppo mostrano come sia essenziale un’attenzione al corpo del bambino Anche il concetto di “carezze” berniano, che parte dagli studi di Spitz descrive l’importanza del contatto fisico; corpi che si toccano interagiscono con menti che si accolgono e si riconoscono. Il corpo nel quale sono intessute memorie profonde spesso non esplicitate o esplicitabili funge non solo da elemento strutturante della propria persona, del proprio sesso, ma da elemento di incontro con l’altro. In quest’ottica sono fondamentali l’attribuzione di significati, le narrazioni che ognuno fa a sestesso di sé e dell’altro, e di ciò che sta accadendo. Il corpo manda messaggi non solo fisici ma anche psicologici alla persona (come ad esempio il corpo dell’altro mi piace, oppure no, desidero avvicinarmi, sento un odore sgradevole, mi spaventa o mi innervosisce la sua presenza), che ne elabora il senso e il significato all’interno delle relazioni e delle credenze relative alle emozioni che ha e ciò sostiene la percezione di sé, dell’altro e della relazione descrivendo la propria modalità copionale. Molto spesso però nelle stanze di terapia questo elemento legato alla sessualità (così intesa) e al desiderio che scaturisce da un incontro, restano a margine di indagini più legate a dinamiche sociali e razionali nelle quali l’attenzione ai bisogni corporei, sessuali sono poco osservate. Il workshop si basa sulla convinzione che il terapeuta per avere un ascolto in okness e lavorare nel modo migliore sul copione del paziente debba sviluppare un’attenzione alle tematiche legate a come vive e ha costruito i suoi significati legati alla sessualità, la sua self sex expertice. Dare alla sessualità una luce specifica nel lavoro analitico transazionale sia nei suoi elementi intrapsichici che interpsichici può favorire, attraverso l’uso di nuovi strumenti di lavoro utilizzabili nei diversi ambiti psicopatologici, una nuova Physis nelle persone.

Il workshop utilizzando una metodologia teorico pratica si propone di:

1) Recuperare le radici storiche del ruolo della sessualità nell’AT.
2) Descrivere un concetto di sessualità come elemento caratterizzante il copione e il protocollo di copione.

3) Proporre un esercizio attraverso il quale i partecipanti potranno avvicinarsi ad alcuni propri elementi copinali attraverso stimoli legati alla sessualità.


Paolillo E., Somma A. “C’ero una Volta… ed Oggi?”

Il Copione che ognuno di noi ha costruito nel tempo rappresenta la complessità della nostra identità; quest’ultima si sostanzia in una narrazione che costruiamo e continuiamo a raccontare a noi stessi e al mondo nel corso della vita. Il recupero di questa narrazione in parte inconscia consente una riflessione sulle decisioni e strategie di sopravvivenza che ognuno di noi ha adottato e continua a portare avanti nel corso della propria vita. Il nostro lavoro si colloca nella cornice teorica proposta da Carlo Moiso (1996) che ha analizzato lo sviluppo dello Stato dell’Io Genitore nelle componenti G0 (Genitore Psico-Biologico), G1 (Genitore Oggettuale), G2 (Genitore Parentale), G3 (Genitore Sociale), G4 (Genitore individuato Eticamente e Culturalmente) e, nell’importanza nella costruzione del Copione non solo del temperamento e degli incontri e degli eventi della propria vita ma anche nel contesto (culturale) nel quale l’evoluzione avviene. Il workshop si focalizza sull’utilizzo della narrazione culturalmente connotata per riflettere su di sé offrendo uno strumento utile ai colleghi per approfondire il tema del Copione utilizzando stimoli provenienti dal proprio Sistema di Riferimento che è interiorizzato negli aspetti Genitoriali. Si propone ai partecipanti un esercizio di gruppo liberamente tratto dalla “Tecnica delle 4 Storie” di F.English che ha come obiettivo stimolare il partecipante a riflettere sul proprio Copione utilizzando gli spunti culturali ultimamente appresi ed il recupero delle proprie “narrazioni” passate rintracciandone gli elementi di costanza.


Santicchio F. “Genitore, Etica ed Ethos”

La parola “Genitore” può evocare, in un analista tradizionale, diversi significati: una persona realmente esistita, uno Stato dell’Io, una funzione genitoriale specifica, un messaggio copionale, una parola dai significati etici. Uno, nessuno e centomila significati per l’appunto. L’etica del G2 si evolve in una substruttura dell’Adulto che, nel modello degli Stati dell’Io di secondo ordine, noi chiamiamo Ethos. Anche in questo caso, così come per la parola “Genitore”, la parola” Etica” può evocare vari significati: moralità, deontologia, etica in generale, scelte e decisioni in specifiche situazioni. Anche qui: uno, nessuno e centomila significati originati da una sola parola. Ma come si arriva all’Ethos a partire dal Genitore? Cosa è utile conoscere per mantenere energizzata la struttura adulta dell’Ethos? Quali possibili implicazioni nel lavoro dell’analista transazionale?
Il workshop partendo da un’analisi dello Stato dell’Io Genitore, metterà in luce elementi del processo di formazione dell’Ethos, fornendo inoltre elementi di comprensione in ambito etico, al fine di poter contribuire a decisioni etiche consapevoli.


SABATO 13 APRILE 2024

 

Soana V. “Peccato originale. Una via di liberazione dal Genitore Punitivo”

Attraverso una lettura dei capitoli 3 e 4 di Genesi si vuole evidenziare che all’alba della storia umana non c’è il “peccato originale”. Una ri-lettura cambia il Genitore Punitivo Culturale, che imperversa nella nostra coscienza, in Genitore Protettivo così come Genesi sviluppa la relazione del bene e del male nella logica del “perdono universale”.
Inoltre
la crisi tra Caino e Abele mostra l’imparzialità della giustizia. Come ogni omicidio è un fratricidio, così ogni femminicidio è sempre sororicidio: uccidi sempre tua sorella in umanità. Questa seconda crisi rivela che il Genitore Critico negativo è volto a trasformarsi in Genitore Protettivo, infatti, in Genesi Caino appartiene a Dio poiché su di lui ha posto un segno di protezione.


Benelli C. “Ciascuno cresce solo se sognato”

La relazione intende aprire una riflessione su un tema già incontrato due anni fa al Convegno Simpat: il sogno. Riprendiamo da qui per affrontare il tema del pensiero di Danilo Dolci, autore della frase Ciascuno cresce solo se sognato e importate educatore maieuta. La sua visione ci accompagna verso una postura di un Genitore che ha un’attenzione all’incoraggiamento, al sogno, alla visione prospettica e che riesce a vedere l’altro come lui/lei adesso non è in grado di vedere, ma che è lì, pronto ad emergere, ad uscire fuori, maieuticamente, inesorabilmente. La relazione prende in esame, in conclusione, lo strumento della Supervisione prospettica in ottica psico-pedagogica quale dispositivo formativo in grado di prendersi cura di chi si prende cura.


Mazzetti M. “Un genitore per la felicità”

I miei pazienti, quando vengono nel mio studio, lo fanno per stare bene e essere felici. Nel mio piccolo, è anche lo scopo della mia vita. Ma si parla poco di felicità nei libri di Analisi Transazionale. Berne non ne parla quasi: la parola “felicità” ricorre pochissime volte nei suoi scritti, e quasi sempre per dire come non la si raggiunge. L’umanità, invece, ci ha riflettuto tanto, e il significato della parola, nel nostro mondo, è andato evolvendosi nei secoli, dalla Grecia classica, alla Roma repubblicana e imperiale, all’Italia di oggi: ripercorreremo queste tappe, per comprendere come un Genitore strutturante e nutriente possa promuovere la felicità nella vita di ciascuno di noi. Perché la sua funzione non è solo di proteggerci, ma anche di proteggere la nostra felicità insieme agli altri.


Filanti S. “Interventi clinici dal e per il Genitore”

Quando è utile e opportuno per il Terapeuta utilizzare il suo Stato dell’Io Genitore? Quando è il momento e in che modo lavorare sullo stato dell’Io Genitore del, con e per il Paziente? L’autrice, ripercorrendo i principali interventi analitico transazionali dallo Stato dell’Io Genitore del Terapeuta a quelli indirizzati allo Stato dell’Io Genitore del Paziente, propone un workshop dove i partecipanti potranno sperimentarsi in gruppi alla pari in cui, a partire da un’esamina del proprio Genitore, esercitare e sperimentare le tecniche dedicate e riflettere insieme su esperienze personali e casi clinici supervisionati.


Garuglieri A., Boniotti G. “Gioco della sabbia e Self repa- renting: esperienze cliniche in età evolutiva”

Il Gioco della Sabbia (Sand Play), ideato da M. Lowenfeld e D. Kalff, è uno strumento terapeutico in grado di facilitare processi di re-parenting e self-reparenting grazie alle sue caratteristiche fisiche e di utilizzo; è formato da una sabbiera (contenitore in legno, sabbia fine, fondo blu) e da diversi oggetti che possono essere utilizzati per creare immagini e scene. Il gioco della sabbia si pone, proprio per queste sue caratteristiche, come “spazio terzo”, che contiene e rassicura, permette l’accesso a livelli di esperienza sensoriali e narrativi, attraverso la manipolazione, la creazione di immagini e messa in scena di storie; allo stesso tempo offre la possibilità di sperimentare permessi profondi sull’essere e sentire. Il terapeuta, attraverso la sua presenza silenziosa, la lettura del processo transferale e i suoi interventi, potrà sostenere l’organizzazione e regolazione di tali esperienze favorendo così l’auto-organizzazione/regolazione dei vissuti del paziente.
Dopo una breve introduzione teorica, dove verrà presentato lo strumento e il suo utilizzo, i conduttori accompagneranno i partecipanti nell’esperienza dell’uso del gioco della sabbia e offriranno stimoli teorico-pratici sui suoi utilizzi per facilitare processi di re-
parenting e self-reparenting; verranno mostrate connessioni con il processo referenziale di W. Bucci (2008), grazie alla sua lettura in chiave AT di B. Cornell (2008).


Sasso R., Ermini M. “Genitore: chi era costui? La ricerca del senso perduto nell’identità di genere”

Il workshop propone una lettura eziologica delle disforia di genere descrivendo e mostrando esperienzialmente come il sintomo contenga in sé ed esprima sia gli aspetti copionali biopsicosociali (la seduzione del Genitore demone sociale che corrompendo e plagiando, attraverso i falsi ed onnipotenti permessi, i sani e naturali bisogni del Bambino ne dissocia il principio maschile e femminile esitando nella negazione della relazione e nella disdifferenziandone d’identità), sia via per la nascita e rinascita dell’irriducibile identità profonda e allargata trasformativa.

Il workshop prevede pertanto la possibilità di sperimentare il proprio vissuto personale a riguardo nel campo morfogenetico di gruppo.

 


Ricci B., Salvatori R., Ascenzi A. “Il guardiano del giardi– no segreto: il ruolo del G nella coppia”

Le Autrici propongono un percorso teorico-esperienziale con lo scopo di delineare l’importanza del ruolo dello Stato dell’Io G nel ciclo di vita della coppia, considerando anche le implicazioni di tipo sociale, che questo tema porta con sé, in risposta all’emergenza affettiva e relazionale che caratterizza i nostri tempi.
Molto spesso arrivano in consultazione coppie che stentano a mantenere nel tempo un senso di coerenza e intimità: scemata la sbornia biochimica dell’innamoramento, conclusa la fase simbiotica e idealizzante, i partners si trovano delusi, impauriti dalle differenze che riconoscono nell’altro e incapaci di leggere, sostenere e soddisfare i bisogni profondi di intimità e vicinanza. Il ruolo giocato dallo Stato dell’Io G nell’elaborazione dello stadio evolutivo della disillusione e della rifondazione del legame risulta centrale. Sia sul piano intrapsichico che relazionale, questo
SdI svolge la funzione di “garante” di uno spazio protetto e dinamico in cui i partners possano veder sbocciare il fiore del “Noi”, in cui gestire e trasformare costruttivamente il conflitto che nasce dalla delusione delle reciproche aspettative. I membri della coppia, tornando al loro giardino segreto individuale, possono contattare e condividere quei bisogni mortificati lì ed allora attraverso decisioni copionali e co-costruire un piano normativo duale condiviso, caratterizzato da aspetti protettivi e normativi creati ex-novo dalla coppia, attraverso il riconoscimento e l’integrazione della linea delle proprie aspirazioni autonome, appartenenti al piano individuale.


Battisti C., D’Errico M. “La leggerezza del Genitore che è in noi”

Nel lavoro di gruppo da svolgere nel corso del ws, in maniera co-creativa, intendiamo valorizzare le qualità del G positivo quali la Flessibilità e Adattabilità, la Giocosità, la capacità di sintonizzarsi al Bambino Interiore assicurando l’accettazione e l’amore incondizionato con conseguente riduzione dello stress nella sfida della crescita personale.


 

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Sabato 13 Aprile 2024

09.00 – 09.15
Apertura dei lavori
 Aula Leo Gemini  Misa Ermini
09.15 – 10.45 – RELAZIONI IN PLENARIA
 Aula Leo Gemini
Soana V. “Peccato originale. Una via di liberazione dal Genitore Punitivo “    Chair: Simonetta Caldarone
Benelli C. “Ciascuno cresce solo se sognato”
Mazzetti M. “Un genitore per la felicità”
10.45 – 11.00
Discussione
11.00 – 11.30
Coffee Break
11.30 – 13.30 – TAVOLA ROTONDA – GENITORE ETICO
Ventriglia R. “Le virtù etiche nella formazione del terapeuta:la prospettiva dell’analisi transazionale”  Aula Leo Gemini Chair: Pietro Romanelli
Pierini A. “Etica e genitorialità”
Inverno A., Serpieri E. (Save the Children) “Tempi digitali. Atlante dell’infanzia a rischio in Italia”
13.30 – 14.45
Pranzo
14.45 – 16.15 – WORKSHOPS IN PARALLELO
Garuglieri A., Boniotti G. “Gioco della sabbia e Self reparenting: esperienze cliniche in età evolutiva”
Aula Leo Gemini
 Battisti C., D’Errico M. “La leggerezza del Genitore che è in noi”  Aula Taurus
Filanti S. “Interventi clinici dal e per il Genitore” Aula Vega
16.15 – 16.45
Coffee Break
16.45 – 18.15 – WORKSHOPS IN PARALLELO
Sasso R., Ermini M. “Genitore: chi era costui? La ricerca del senso perduto nell’identità di genere”  Aula Leo Gemini
Ricci B., Salvatori R., Ascenzi A. “Il guardiano del giardino segreto: il ruolo del G nella coppia”  Aula Taurus
Somma P. “Cineattimi: Io capitano: uno nessuno centomila trafficanti!”
Aula Vega
18.15 – 18.30
Conclusioni e chiusura del convegno Marialisa Ermini
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Venerdi 12 Aprile 2024

08.30 – 09.15
Registrazione  
09.15 – 09.45
Apertura dei lavori
 Aula Leo Gemini  Misa Ermini
Ermini M., Corrias V. “Uno, nessuno, centomila: come è nata l’idea del convegno”  
Attanasio S. “Maria Teresa Romanini: dare voce al nostro Genitore”
09.45 – 10.55 – RELAZIONI IN PLENARIA
Pierini A. “Lo stato dell’Io Genitore, cuore del modello dell’AT Personalistica”  Aula Leo Gemini Chair: Silvia Attanasio
Prosperi A. “La nuova genitoralità “
 De Micheli M. “Il Genitore nel counseling”
10.55 – 11.10
Discussione
11.10 – 11.40
Break
11.40 – 13.00 RELAZIONI IN PLENARIA
Preti D. “[(1¬1)»100K]^sr: uno o nessuno, implica centomila Genitori elevati ai rispettivi Sistemi di Riferimento nelle Organizzazioni”  Aula Leo Gemini
Chair: Valeria Corrias
Caniggia I., Zanini C. “Ipse Dixit. Energizzare il Genitore nella formazione psicoeducativa con gli adolescenti”
Budini C. “Quando i genitori si mettono in gioco… e giocano ai Pirati. Condivisione di una esperienza di Adventure Therapy con un gruppo di genitori”
Carmina B., Ape F. “Dynamo Camp – Right to okness”
13.00 – 13.15
Discussione
13.15 – 14.45
Pranzo
14.45 – 16.45 – WORKSHOPS IN PARALLELO
Musso R., Braga A. “La Self Expertise e il Genitore culturale: la sessualità al centro del copione”  Aula Leo Gemini
Santicchio F. “Genitore, Etica ed Ethos “ Aula Taurus
Paolillo E., Somma A. “C’ero una Volta… ed Oggi?”   Aula Vega
16.45 – 17.15
Break
17.15 – 20.00
Assemblea SIMPAT  Aula Leo Gemini
20.30
Ha fame anche il G… carezze gustose per cena 
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